Album: Ali e radici
Io mi chiamo Nino e ho dieci anni.
Vivo in più di mille periferie,
ho parenti neri, bianchi e gialli, e ogni giorno subisco soverchierie.
La mia storia è un grido su bocche mute, una di quelle storie taciute.
Io mi chiamo Nino e tu devi ascoltarmi: è da quando esisto che su di me
alzano la voce e anche le mani.
Il male che fa dentro tu non sai quant’è..
La mia storia è un grido che non ha fine, da quanto tempo io sento dire:
Non possiamo chiudere gli occhi, guarda li cosa succede,
non possiamo chiudere gli occhi, dillo a chi non vuole vedere.
Il risveglio delle conoscenze più non tarderà,
sarà questa la notizia sconvolgente quando arriverà..
Sono vostra madre e mi chiamo terra.
Vi ho cresciuti tutti quanti, io.
Ricordate un tempo com’ero bella, prima che deturpassero il volto mio.
La mia storia è un grido di sofferenza, in mezzo a troppa indifferenza.
Non possiamo chiudere gli occhi, guarda li cosa succede,
non possiamo chiudere gli occhi, dillo a chi non vuole vedere.
Non possiamo chiudere gli occhi, dillo forte a certe persone,
non possiamo chiudere gli occhi, non possiamo farlo – tu lo sai- ora più che mai.
Non possiamo chiudere gli occhi, guarda li quanto dolore,
non possiamo chiudere gli occhi, dillo forte a certe persone,
Il risveglio delle conoscenze più non tarderà..
sarà questa la notizia sconvolgente quando arriverà.
Io mi chiamo Nino e ho dieci anni, non dimenticarti mai di me!
Io mi chiamo Nino e ho dieci anni, non dimenticarti mai di me!