Ah, ah, 2010, quì chi c'è? Fabri Fibra,
anche noto come il Guido Bertolaso del rap italiano,
in attesa di Controcultura, se... se... se...
Stacca-temi la spina per favore, il mio cervello gira come un frullatore,
appena smetto col rap vado in gita, vado in Brasile a cantare "ciao chica!"
Bella vita, come Briatore, investo fotomodelle col trattore,
il tuo disco è una tortura, il mio disco è Controcultura.
Ah, ah, se, ah...
la verità fa venire sete, la figa piace a tutti, anche al prete,
nasce una figa ogni secondo
mi sono fatto una figa che si è scopata mezzo mondo.
Ciao: "Tu sei Fabrizio Tarducci?" Chiamami Fabri Fibra o me lo ciucci,
Giri in vespa, come Vespucci, Amerigo, e se vai in America non fare il figo.
Caro amico ti scrivo, caro amico ti schivo,
strippo il microchips, sono muto come i Chips,
sulla jeep a Milano vengo ad investire Gip.
Quel coglione delle Iene,
gli spacco la faccia, dopo se la medica come Irene.
Da Renga a Zenga vado al Jeng e piscio scuro,
non mi capisci? Ma vaffanbip! Che fa rima con jeep.
Ah, ah, odio le puttane! Con tutto il cuore,
le farei a pezzi, come un motore,
odio le donne ricche, le colpirei, con una mazza da cricket!
Dammi una base un po' più lenta,
vorrei uscire di scena con una morte violenta,
maniaco seriale, mi piacciono le star che finisco male!
Ah, ah, sono in contatto con il diavolo, ci messaggiamo,
ci rivediamo all'inferno, festeggiamo.
Nel mio disco dico il cazzo che mi pare,
piscio sull'Arcuri, cago sulla Barale.
Fammi creare, sono nucleare,
sì, senti, ah
bevo una soda bella gasata
con di fianco una soda bella rasata!
Il mio disco uscirà presto nei negozi,
come una volta quello di Ozzy,
o di Umberto Tozzi... ho più fan, di Ugo Fantozzi!
Odio chi fa rap solo per il suo amico,
"gnignignignigni", hai finito?
Magari poi non capisci ciò che dico,
non mi no, non mi nom, mi nominare mai chico!
(Grazie a Alessandro Vetrano per questo testo e a Domenico Riga per le correzioni)