Binari che si perdono nell’acqua
coprendo un piccolissimo tragitto
,ma così breve e intenso da rimanermi impresso.

C’era il futuro in quella foto e
nessuno che gli avesse dato peso,
e adesso che la guardo col senno di poi capisco che quei binari eravamo noi.

Il lago era grande e tu, tu di nuotare non vedevi l’ora e invece io per la paura di affogare credevo di desiderare il mare.

E quella casa in mezzo alla campagna,
di cui sei stata sempre tanto fiera,
anche se odiavi il cane del vicino perché abbaiava sempre anche di sera.
Ma la mia prigione resta la tua stanza, con gli asciugamani al posto della tenda,
dove il tuo affanno ha reso incandescenti le mie ossa,incatenandomi il cuore alla testa.


Il lago era grande e tu, tu di nuotare non vedevi l’ora e invece io per la paura di affogare credevo di desiderare il mare.

Il lago era grande e tu, tu eri tutto quello che volevo e invece io che ho paura dell’amore fingevo di desiderare il mare.

… l’inverno ha congelato la spiaggia,di certo non il tuo talento a ricominciare,cambiando la tua vita, i tuoi ricordi, ed il colore dei capelli.
Gli errori sono i maestri migliori da cui imparare a proprie spese, che a voltela felicità non la si riconosce e si va avanti come nulla fosse…

Il lago era grande e tu, tu di nuotare non vedevi l’ora e invece io per la paura di affogare credevo di desiderare il mare. Il lago era grande e tu, tu eri tutto quello che volevo e invece io che ho paura dell’amore fingevo di desiderare il mare.

(Grazie a ALESSANDRA per questo testo)

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