kasha nacque con un filo di luce
si appese ad una stella
ed atterrò sulla terra


incontrò le grigie nubi
e la polverosa pioggia
vide l'alba, respirò il tramonto

nacque e visse
e quel tutto le sembrò
comunque meglio
del divino niente

buia ed unica memoria

tamash il pescatore
la raccolse
dove la schiuma solca il mare

lei gli insegnò a tendere le corde
e a farle risuonare
nel ventre, lì, nel ventre..

nacque e visse
e quel tutto le sembrò
comunque meglio
del divino niente

buia ed unica memoria

“dicono che quando il giudice del tempo bussò alla loro porta
essi lo accolsero con gentilezza. si vestirono di freschezza
poiché l'acqua coprì loro le caviglie, le gambe, il ventre, il capo...
e così il vento li salutò con una loro canzone.

ancora oggi, a volte, quando le voci delle genti sembrano
solo echi lontani ed i frastuoni della modernità risuonano altrove
esso li ricorda, con la sua forte voce d'oriente...”

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