C'è un uomo che parla lentamente
e ne ha bisogno
come il cuore in un ingorgo
di aspettare
l'inizio e la fine del giorno
come il ciclo della luna,
l'agguato dell'amore,
l'ultimo frutto che cade,
l'agguato dell'amore
C'è un uomo che si fa carico del mondo ma non regge
il peso della testa
e questo crea voragini
in una stanza dove non c'è luce
Ma c'è una porta chiusa per paura di uscire
C'è una finestra chiusa per paura di cadere
C'è un letto spigoloso per paura di dormire
Ma c'era e c'è ancora
un uomo al quale non trema la mano e non la voce
quando canta per il sorgere del sole
su di un accordo maggiore
come a dire che al termine della notte c'è il giorno
sempre
C'era e c'è, ci sarà
C'era e c'è, ci sarà
C'era e c'è, ci sarà
C'era e c'è, ci sarà
C'era e c'è, ci sarà
sempre
(Grazie a Lenny per questo testo)