E crolla giù l'estate come un temporale
gli amori estivi evaporano nel cielo,
come nuvole accarezzano i pensieri
come pioggia sui guerrieri che ritornano nel mare,
come pioggia sui guerrieri quando arrivano dal mare.
E fa tremare i vetri della cattedrale,
questo gas di ottobre che corre tra i filari;
un bambino che ti chiama alla finestra
passa il vento e la tempesta
viene voglia di cantare;
passa il vento e la tempesta
viene voglia di cantare.
Ma com'è bello essere uomini
abbandonati in questo mare,
sapere che dietro ogni fulmine
c'è una stagione da provare.
Ma com'è bello essere uomini
con tanti figli da allevare,
e tanta legna per scaldare i giorni
e tutti gli anni da venire.
E passa dalla porta senza far rumore
questo grasso inverno che si fa mangiare;
è un veleno sa di zucchero e vaniglia,
del Natale è la vigilia
e mia madre che mi assale;
del Natale è la vigilia
mi ricorda che è Natale.
Ma com'è bello essere uomini
abbandonati in questo mare,
sapere che dietro ogni fulmine
c'è una stagione da provare.
Ma com'è bello essere uomini
con tanti figli da allevare,
e tanta legna per scaldare i giorni
e tutti gli anni da venire.