Siamo ancora insieme ma ci siamo già lasciati
ora c'è solo un vecchio accordo, un mutuo, un rapporto più sordo e muto di un morto
un rituale e l'utilità iniziale è per noi solo un'ipotesi

e nemmeno più un ricordo
abbiamo i piedi per terra sulle sabbie mobili
nei deserti spettrali le popolose metropoli
con nuove divinità da divano di vanità
tutto è vano e non c'è fede nell'anima o per inanellare l'anulare
anelare nell'ansia ma non puoi fuggire
da chi è già fuggito non c'è più distanza
il suo spettro è dentro di me ma lo vedo fuori
e ciò perché il rancore acceca ancora i miei occhi interiori
la storia è morta, dei morti rimangon le storie
c'era una volta volta la carta ora son di più
ed è in questo delay che non so nemmeno più chi sono,
chi eri, chi sei morto un papa tocca un altro, morto un dio?
Non saprei...oggi abbiamo mille dei e c'è chi vuole diventarlo come Aubrey de Grey
l'uomo tende all'immortalità e nel mentre persino la sua divinità
si svela obsolescente ogni nato è morente, nulla è per sempre

Cercarti in tutti i giorni, cercarti sempre
trovarti in ogni senso quando ha senso niente
pensarti in tutto il bello che mi viene in mente
saperti qui con me quando sarai distante

oh mio dio, ci siamo abbandonati ora che anche tu mi hai tradito non mi fido più di nessun altro, guardo in alto e rido la sorte ha ironia po che cose son mutevoli come le nuvole ma in esse appare la stessa pareidolia e non vedo solo il tuo volto è come se tu fossi l'anima di cui tutto il mio mondo è avvolto e il paradosso è che tu mi volevi colto ma quando ti ho colto come un fiore ti ho studiato e tu ti sei seccato e fu questo amore oltre le persone che forse fece impazzire l'autore dell'Iperione ma anche in quella che chiaman pazzia, quanta creazione!
Siamo dei nei sogni e mendicanti nella riflessione

Cercarti in tutti i giorni, cercarti sempre
trovarti in ogni senso quando ha senso niente
pensarti in tutto il bello che mi viene in mente
saperti qui con me quando sarai distante

Quando qualcuno manca restare in attesa è una resa palesa una volontà stanca distesa ed affranta poiché l'unica mancanza viva è quella creativa che da nuova forma a ciò che ha perso e si apre a tutto il diverso che arriva la storia dell'uomo non è né ciclica né lineare non è una ripetizione né un progresso né una regressione non tendiamo all'etere uterino, materno, divino ma siamo creatori di valori e quindi del nostro stesso destino

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