(di Mario Castelnuovo) 
A parte forse la sporcizia
										
dentro alle mie unghie
non avevo altri risparmi
L'adolescenza 
era un bel lusso
una civetteria
che si esauriva in pochi anni
ed i sorrisi erano rari da quelle parti
che la carenza di denti
non favoriva sprechi,
ma c'era un senso misterioso di felicità
eppure un senso misterioso c'era...
E quella scuola in mezzo al grano
invasa dal maestrale
al suono delle trebbiatrici
e i vecchi andavano per croci
come si va per vigne
gli uomini curvi sotto al sole
e lei ci aveva gli occhi grandi, 
due pietre dure 
la dava in giro per i campi 
come il vrederame
e era un istante silenzioso di eternità
era in istante silenzioso
... e noi crescevamo così, selvatici...
E sotto al chiaro della luna
ad ascoltare insieme
la lieve sinfonia dei grilli 
ma poi con gli anni avvertivamo,
e sulla nostra pelle, 
che era finita la stagione
e chi partiva in treno
allora in terza classe
al centro di una notte scura
partiva un pò per sempre...
diceva buon viaggio in fretta, lui,
e noi rispondevamo in coro,
ed era buon viaggio
a tutta la vita
(Grazie a Luigi per questo testo)