(testo e musica di M. Bubola )

Isidora stava sopra i tetti accennando ad un passo di fox-trot tra paesaggi

e ammiccando al cielo e al mondo in maniera strana donava al vento la sottana
Carlo sopra la matita lento rispondeva al sorriso disarmante di Cecho
e cercando nel giardino un sasso colorato ripassava la lezione del curato

E il tuo castello di sabbia e sangue è giunto solo duecentottavo
e il gatto grigio di Carlo Magno lì imbalsamato ti guarda fisso
e un gioco d'ombre dietro il tuo viso mi fa capire che è già inverno
dietro due porte di cattedrale sta lì svenuto tuo padre-clown
e abbassi il capo dentro il maglione cercando un buco per dove guardare
e Adolfo ride sopra le scale per ogni uomo che tu cancelli

Ma eran così tiepide le foglie che Isadora non poteva fare a meno di danzare
lei era una «divinacreatura» ma non lo voleva far troppo sapere
Carlo dopo un po' di cielo stanco riprendeva la matita e misurava le stelle
dopo due minuti di lavoro ininterrotto si accorgeva di non esserci tagliato

Ma Arthur Rimbaud piangeva forte steso su un corpo di bile e miele
e sui fianchi di neve dolce si conficcava un'altro colpo
e mentre dormi sopra un lampione pare un uomo che non puoi scordare
Enrico VIII con troppe mogli era indeciso su cosa regalare
ed un bambino ci cartapesta si apre ingenuo alla tua follia
e Sigmund Freud più che convinto sta già accecando un nuovo Edipo
ma un uomo aspetta massacri freschi per poter scrivere un altro libro
un uomo sano invece da un grattacielo getta fiori rossi sul cuore di chi passa
e un un uomo sano da un grattacielo spara fiori rossi sul cuore di chi passa
e un uomo sano invece da un grattacielo spara nella testa della gente che passa

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