Ventisei gradini per salire su
case che si appoggiano a pareti senza età
gente che si vende la libertà
comprando cenere dagli occhi di chi se ne va,
e anche il cielo è stanco di guardare giù
e di illuminare un colpo al cuore e una vendetta....non ne può più
la festa in piazza non nasconde la reltà
e la paura di parlare....che senso ha.
Ma adesso......dimmi dove sta quella fontana sotto casa tua
il muro per giocare a chi si butta giù
e quei bambini che eravamo noi,
dietro le tende ci sarà
la stessa vita come tanto tempo fa
se chiudo gli occhi in fondo al cuore vedo che....
niente è perduto.
Si cresceva in fretta nella povertà
c'era pure un limite ai sogni che passavano di là
era un chiodo fisso quell'aereo che volava verso le città
ma troppo in alto per le nostre ingenuità.
Ricordo quando nevicò
la prima neve della vita mia,
tutta la gente a camminarci su
ci si imbiancava di felicità
e sai qual è la verità....
come la neve tutto quanto se ne va
ma finchè il tempo puoi deciderlo anche tu
niente è perduto...
niente è perduto...
(Grazie a Alessandro Paolicelli per questo testo)