Lo so, ti saresti aspettato un'accoglienza diversa
nessuno lì dentro ricordava il tuo nome
e quando il ragazzo con un geco tatuato sul collo

ti ha chiesto di mostrargli un assaggio del tuo stile
lo hai ringraziato per la cortesia e te ne sei andato,
senza capire se si trattasse di un gioco o di un invito al massacro.
senza chiedere se si trattasse di un gioco o di un invito al massacro.

lo so, credevi sarebbe stato facile sbarazzarti della tua immagine.
si diceva fossi stanco della scena
si diceva avessi ingaggiato una lotta privata contro la tua vanità.
si diceva che intorno a te avessi scavato un solco profondo come l'abisso

ti pensavo in un'isola greca a dipingere marine assolate prive di figure umane
invece sei ancora lì,
fuori da una cabina telefonica
in attesa che qualcuno declami un tuo verso a squarciagola
mentre il mondo va in fiamme

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