Tra strade e strade vuote la luna che dissolve
La fine della luce nella tazza di un caffè
Tra strade e strade vuote il vento come sfiora
Gli edifici del centro gli danno un nuovo nome
Tra strade e strade vuote le luci delle insegne
Danno a quelle vite quel senso che si aspetta
Quelle vite così vuote quelle vite così sole
Ti spingono ti svegliano ti stropicciano il viso e poi sai
Il lampione bussa al mio cuore
Il lampione sembra borbottare
Il lampione sembra dire che ci sei
Le strade sono vuote la luna fa risplendere
Gli occhi azzurri di chi ti accoglie e ti attende
Ha uno sguardo così languido uno sguardo così morbido
Uno sguardo che risplende fin oltre il semaforo
Ma la notte non processa ma la notte non perdona
Se continui a girare fingendo un buon motivo
Ma la notte non processa la donna in nero non domanda
Per chi pensa che Dalmine sia sempre la stessa e poi sai
Il lampione spacca il mio cuore
Il lampione sembra gridare
Il lampione sembra domandare dove vai?
Bastasse il vento a scacciare l'odore della macchia del caffè
Bastasse il vento a scacciare il profumo di chi scende
Bastasse il vento a distoglierti dall'idea di essere il padrone
Bastasse il vento a distoglierti dall'idea di comandare di poter trattare male
Tra strade e strade vuote il cemento si dissolve
Sul filo di un confine che stento a trovare
Le strade sono vuote ma le case sono intatte
Le vite nella polvere non sono mai stanche e poi sai
Il lampione finisce il suo cuore
Il lampione finisce di parlare
Il lampione ti fa capire quello che sei