In ogni singola parola imprimo realtà distorte e chiuse in gola, in questi giorni di delirio la mia mente è sola, parte forte dentro ciò non sembra smettere, chiudo gli occhi, il libro e ho ancora tempo per riflettere. Vivo in viaggio, descrivo, maledico in eterno attimi in bilico e attendo un vento positivo. Respiro in flusso un ciclo continuo, conosco già questi demoni e il mio destino è un segno divino. Ma scendo giù dal mio crocifisso mentale, non posso restare in angoli bui a vomitare, sposto le lancette indietro, ma il tempo è dannato e bevo ancora un sorso del veleno che mi ha intossicato. Ormai è un calvario questa vita, non vedo più meta, soltanto Dio può giudicarmi, lascio che succeda. Triste profeta, maledetto asceta, vedo il lato oscuro di un pianeta e un'altra faccia: la stessa moneta. Incatenati in questo spazio, la fine ha inizio, guardo nel fondo sull'orlo del precipizio, ma prima che il vortice mi risucchi scrivo adesso, lasciando segni nero su bianco di quanto è successo.
Rit.: Vivo in ogni singola parola, scrivo rivolto al cospetto del lato oscuro, ancora credo nei raggi di sole di un altro giorno, ma esco da una gabbia mentale costruita attorno. Vivo in ogni singola parola, scrivo: un angolo buio resta la mia dimora, credo nei raggi di sole di un altro giorno, ma esco da una gabbia mentale..
Svuoto un caricatore intero, mi infliggo pene rinchiuso in me stesso, intrappolato in un lugubre incubo da cui non esco. Dal fondo avverto uno spiraglio che riaffiora, lo inseguo come l'ultimo respiro prima che esso muoia. Ritrovo spazio per pensare, mi spingo oltre l'ostacolo, elaboro un codice segreto per scappare. Le mie paure son più grandi di me, le osservo qui dall'altra parte dello specchio e mi chiedo: perchè? Salgo e scendo dalla valle infinita, recupero vita, ricerco pensieri migliori per trovare via d'uscita. Resetto la mente, esco dal baratro, torno cosciente o sblocco i miei pensieri o ci rimango sotto per sempre. Chi credi che sia? Un demone o un messia? Un portatore sano di emozioni in questa frenesia? Guardami adesso, vivo in ogni mio verso, passo attraverso l'anima e brucio e mi specchio nel mio teschio. Del resto non sono altro che parole in rima, moto perpetuo, pensieri in volo, mente che sconfina, morfina lirica, sogno proibito, ciò mi porta a vivere la morte nel cuore o toccare il cielo con un dito.
Rit.
Non son un corpo maledetto, nè un santo martire senza difetto, ma scrivo per l'amore e per l'odio che porto dentro. Sventro il mio intelletto, collasso in un'emozione, resto inerme senza più parole quando un giorno muore. Il sole cambia stati d'animo, esco a respirare un attimo, ma il brivido mi tiene ancora in bilico. Dal mio cranio escono immagini continue, disperdo parole disciolte come ceneri in un fiume. Sale il volume dei miei battiti oltre il limite, guido solitario dove tutto è possibile. Questi spazi immaginari vive ogni mia rima che ancorano i pensieri al foglio come sogni in ketamina. Ma non è stato solo un viaggio da dimenticare, ricordi astratti in movimento da reinterpretare, quella realtà di ieri appare ora illusione soltanto perchè oggi ho riacquisito intelletto e ragione.
(Grazie a Marco Dainelli per questo testo)