Album: 13 pezzi per svuotare la pista
Medda: yo. nato in due stanze divise
col bagno in comune in cortile.
pochi soldi da dividersi per vivere,
poco ridere, poco salubre e all'unanime
non era vita normale come tale, ma un fac-simile.
solo due stanze vecchie e decadenti,
poco pane e troppi denti.
cinque elementi in balia dei venti.
mio padre a caccia di soluzioni nei fondi dei vuoti
ha trovato vuoti a perdere e vicoli ciechi.
ed è ancora con me in me il colore dei muri.
il sapore dei sei (?)
sapere che non è lo stesso se
ora ho un'altra casa, un'altra zona, un'altra strada,
ma stessa pelle, stessi occhi ovunque vada.
Rit: Yo, i miei piedi dalla terra non li spianti, no
ho bloccato in testa ogni passo anche il più piccolo
yo the medda ha in testa la sua casa in mano la sua strada addosso la sua storia
Yo, i miei piedi dalla terra non li spianti, no
ho bloccato in testa ogni passo anche il più piccolo
yo the medda ha in testa la sua casa in mano la sua storia addosso la sua strada
a scuola andavo di merda e ci andavo a spinta.
tutti convinti di capirmi solo per la stessa lingua.
pensavo in un altro modo, vestivo in un altro modo,
ero un altro mondo nello stesso globo, stesso luogo.
in strada di giorno e di notte con gente diversa
da quella che pensava ai vestitini per la festa,
alla messa alla domenica di Pasqua,
ai soldini della mamma nella tasca,
all'oratorio e al catechista.
avevo un'altra vista in testa,
un'altra pista,
una lista diversa da questa,
una malattia in testa.
un'altra pasta la mia pasta,
un'altra classe la mia casta,
un'altra stanza nella testa.
Rit: Yo, i miei piedi dalla terra non li spianti, no
ho bloccato in testa ogni passo anche il più piccolo
yo the medda ha in testa la sua casa in mano la sua strada addosso la sua storia
Yo, i miei piedi dalla terra non li spianti, no
ho bloccato in testa ogni passo anche il più piccolo
yo the medda ha in testa la sua casa in mano la sua storia addosso la sua strada
eh uh ah meddaman
anno dopo anno dopo anno non mi spianteranno
anno dopo anno dopo anno non mi spianteranno
ho macinato canne macinato spanne
è cruda l'aria verde.
fino a scendere per stendere 'ste sillabe.
ricordi in pillole di singole sere di singoli:
i primi simboli di primi sintomi, di primi beat.
meddaman in questo viaggio su giù
ha visto sciogliere più crew,
far su più tribù, sì.
e non tutti cresciuti dai giusti tributi
e patti di sangue mostrarsi semplici saluti.
ma in 'sta provincia c'è la gente che è vera e la gente che è finta,
gente col cervello vecchio come la tua Simca,
ma danno a me del primitivo che chiavo in preservativo
che vivo scrivo, incido e ho un obiettivo ben preciso.
ho la mia storia appiccicata più di un adesivo,
non ho preso il verbo 'avere' come un aggettivo.
ma per fortuna io c'ho lei, solo lei.
i miei occhi sono i suoi ed i suoi occhi sono i miei.
lei mi sente, mi capisce quando parlo. è la prima a farlo.
è il mio giorno di sole ed il mio fresco quando ho caldo.
ed è per questo che io resto qua.
la mia storia è qua dai bro a quanta lana (?) medda non dimentica
chi non dimentica la crew dei palazzi ogni faccia una storia
scatti che non sfuochi perché in faccia ho la moviola.
(Grazie a elet per questo testo)