(M.Menna)
C'è sempre un posto in una buia via
dove quasi nessuno va
e il diritto di averne paura è un esercizio di libertà
non dico che li invidio ma soffro un po' perché
io non mi libererò finché
la luna mi fa col sangue quel che fa con il mare
lo sento che sale che scende da sè
lo sento respirare
ruba riva alla riva
ruba e ridà
Tace minuscolo nel di dentro di me
come un grano di sesamo
d'un tratto grida spalanca caverne
ed i cardini tremano
abissi irresistibili terribili voluttà
e sempre dall'oscurità
la luna mi fa col sangue quel che fa con il mare
quel che mi chiama a venire
mi ha già chiamato ad andare
ritorno amica mia
per tornare via
Resto nascosto a te che mi vuoi spiegare
come un foglio tracciato già
ai plotoni di belle infermiere caricate a tranquillità
domani saprò vederla un'altra verità
e il difetto di una conchiglia
perla si fa
Sulle rive dell'Illisso ero l'oracolo di un dio
tra i roghi della croce un fottuto dal demonio
ora io dico che son sempre io
e tu che questo non è un manicomio
non è più a suonare botte
che mi normalizzi la notte