Pronti alle botte di iodio, alle forze dell’odio
La resistenza a bordo qui è forte, vuole altri tipi di rotte
Di notte testa le scorte, sonda le scorze
Informa e forma le forze, vuole un altro tipo di suono
Passa alla lama ogni botte, sceglie altre coste, altra sorte
Decapitato il capitano ora fotte il nostromo
Vuole un altro tipo di approdo, il golpe delle orde contro l’ordine
Pronte alla morte: «Ora fotti con 'ste bocche da fuoco!»
È piatto il moto del mare ma a me basta un cambio del piatto
Un cambio del palco e vi sbatto nel maremoto
Ora verso il rap-porto nel rapporto fra mare e uomo
L’uomo in mare muore male anche se il mare è vuoto
E se la barca è ancora salva tanto vale che ti ammutini
La rivolta degli ultimi contro la massa del coro
E se c’hai la flava marcia tanto vale che la mutili
Qua affonda la carcassa della barca con cassa dell’oro!
Pronti alla presa del comando, alla presa del largo issando
Bandiera nera ringhiando, remando controcorrente
Se tira aria di oltraggio a questo equipaggio non manca il coraggio È
auto-arrembaggio e lo scontro è coerente
Metti il bavaglio ad ufficiali ed ammiraglio
Ammira il taglio sotto all’occhio del vigliacco
O ti unisci all’abbordaggio o colerai a picco, rema e zitto!
Il vostro bel veliero contro il nostro galeone fiero è già relitto!
È il riscatto dei banditi e dei pirati dei sette mari
Il crew dei cacciatori di tesori, bucanieri e corsari
Filibustieri, liricisti leggendari, reindirizzano i segnali dei fari
Spinti da vecchi venti e nuovi eventi
Ventimila leghe avanti ai tuoi pari
In pugno penne, sciabole e pugnali
Idee oceaniche, tecniche atlantidee
Destinate a ritornare a galla sotto la stessa stella
Tu hai scoperto che… se…se…un altro rap è possibile!
Tu hai scoperto che… se…se…fotte ogni limite!
Tu hai scoperto che… se…se…il tuo sole si è spento!
Tu hai scoperto che… se…se…
Ne vedi mille su mille, killer, maligne flottiglie
A caccia di chiglie qui sulle linee del mar delle Antille
Infestano miglia di mari, file e squadriglie rivali
Han biglie, conchiglie, banchi di triglie, le bianche banchiglie
Ma sono bari, famiglie d’avidi avi di squali, navi di pavidi
Figlie delle ignominie reali
Schiavi di papi, re, capi, cappi e bottiglie fanno i pirati con
Le biglie sui lati delle caviglie
Calati come un thriller sui baratri a cavalcioni
Nè lazzi e nemmeno briglie controllano i cavalloni
Speroni nè striglie placano o rendono buoni i tuoni
Od i colpi che esplodon sordi sui dorsi dei battaglioni
Dai bordi dei fiordi noi senza ordini e nomi, senza prigioni
Meglio morti che concordi coi troni
Meglio soli tra i poli che tra i signori, dadi e liquori:
U.G., Frino, Dank, Murubutu, tu seguici o muori!
Metti 'sti ceffi ai ceppi, sferzati da sole e salsedine
I malattrezzi con l’inganno han sottratto il mazzo alla guardia
Rischiaran gli abissi come i lampi emessi dalla torpedine
Se volge al peggio danno alle fiamme la Santa Barbara
Ho suonato nei peggiori postriboli nei porti più luridi e infami
Dove calamari immani stritolano navi come delicati origami
Quando ho cercato riferimenti certi negli oscuri mari
Nel buio spandevano luce come la luce di mille fari
(Ammutinati del Bouncin'!)
Amputati da fauci di squali
Portano uncini lucidi al posto degli arti
Gli ufficiali messi ai ferri corti dai nostri hanno deposto le armi
Gli sguardi allucinati degli insorti frustrano gli animi pavidi
La mia schiera ha fibra robusta, la schiena avvezza alla frusta
Ha schemi e gusto, stilemi e flusso, sestanti e bussola
Issa un vessillo di mussola ricamato in oro a nuovo
Bandiera con due tibie incrociate, sovrastate da un avvoltoio
Tu hai scoperto che… se…se…un altro rap è possibile!
Tu hai scoperto che… se…se…fotte ogni limite!
Tu hai scoperto che… se…se…il tuo sole si è spento!
Tu hai scoperto che… se…se…