La notte perdo ogni controllo.
Prendo le distanze dalle leggi della fisica.
Mi basta un salto, poi decollo.
Come un astronauta, il mio pensiero è senza gravità.
La notte scade quel contratto
che legava i piedi alle catene della logica.
E allora via lontano dalle regole o divento matto.
Ora viaggio libero, come fossi musica.
Io la notte la passo sai,
a condurla dove il giorno non ci troverà mai.
Fino all’alba rido con lei
ed asciugo le sue lacrime il mattino.
Il ritmo scorre nel mio corpo.
Nella testa ho un amplificatore da tremila watt.
E allora via lontano dalle regole, non le sopporto.
Sali che ti porto via, come in una favola.
Lontano dalle luci, via da quella gente
che non ha mai capito e non lo capirà mai.
Ciò che porto dentro resta sempre e solo mio.
Alziamo un po’ il volume, tanto chi ci sente?
Il mondo è addormentato, non si sveglierà mai.
Ora volo libero, come fossi musica.
Io la notte la passo sai,
a condurla dove il giorno non ci troverà mai.
Fino all’alba rido con lei
ed asciugo le sue lacrime il mattino.
Con la notte si fa tutto un po’ più chiaro.
All’orecchio le sussurro piano piano
“Seguimi ti porto via, come in una favola.”
Io la notte la passo sai,
a condurla dove il giorno non ci troverà mai.
Fino all’alba rido con lei
ed asciugo le sue lacrime il mattino.
(Grazie a Lorenzo per questo testo)