Album: Per aver visto un uomo piangere e soffrire Dio si trasformò in musica e poesia

Quella piazza dove tu
un giorno incontrasti me
ora è diverso, non l'hai più

nella mente come me
con quei portici un po' bassi,
grigi di umidità
dove io perdevo i miei passi,
senza sogni né umiltà
E con quel fumo di un camino,
come mani volte in su
che tenevano la nebbia
per non farla cadere giù,
e i gradini rovinati
della chiesa del Gesù
rovinati dalla gente,
che per sperare andava in su
E ti portai con me, fino a casa mia
e mi hai trattato come mai nessuno
io ero il fumo e tu, tu la nebbia da fermare
e io, io ti ho lasciato fare...
No, amare non si può (amare non si può)
no, non ci è concesso mai (amare non si può)
un uomo (amare non si può)
o un altro (amare non si può)
è uguale, e anche tu, anche tu, anche tu...
anche tu
Mi parlasti di tua madre,
che non ti ha guardato mai,
dell'ingenuo di tuo padre,
che non ha capito mai,
di una fabbrica rimasta
senza soldi ed operai,
del tuo cuore che non basta ad andare avanti ormai
Ed eri lì così, con quegli occhi strani
che non fan capire che cos'hanno in fondo
ed eri lì così, con quel tuo sorriso
che, che mi ha illuminato il viso
No, amare non si può (amare non si può)
no, non ti è concesso mai (amare non si può)
l'amore (amare non si può)
al cuore (amare non si può)
fa male, sempre più, sempre più, sempre più

(Grazie a Mariateresa Colty per questo testo)

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