Avevo in mano il mondo
e mi pareva giusto
che ci stesse tutto quanto
fino quando ti ho incontrato
e ho visto le tue mani
più grandi delle mie
ma che non sanno aprirsi mai
io vecchio di vissuto
di pelle e anche di sogni
tu ostinato mi riporti indietro
il tempo che ho perduto
son giovani i tuoi anni
e le tue incertezze
che non accettano illusioni
nè carezze
(Rit.)
Toglimi anche l’aria
ma non spogliarmi le speranze mai per farti aprire quella porta
devo prima averla chiusa
quanta forza ho nei pensieri
e quanta voglia di tornare a ieri
io spero solo che tu
con le scarpe nuove
riesca a entrare
nelle vecchie impronte mie
e nei deserti fioriti...
Dal vento nasce l’uomo
che soffia il suo destino
dimmi pure che mi sbaglio
se ti penso come fiore
hai petali per dita
che passi che farai
alla tua età non si sa mai
ti lascio la mia casa
le idee e anche il mio cane
tu non saziare mai la sete
di sapere il tuo passato
col cuore e col cervello
e collane di pazienza
diventerai il tuo stesso
punto di partenza
Rit.
Parlato:
Questa è la mia storia
l’albero carico cede terra all’arbusto spoglio
voglioso di foglie grandi
lo spazio è sua dimora
è il pezzo di un mondo che cresce nei suoi deserti fioriti
Rit.
Strumentale
Rit.
Nelle vecchie impronte mie
e quei deserti fioriti
(Grazie a Tiziana Furma per questo testo)