Dentro il prato
sotto quel ciliegio nano
mi ricordo un fiore

che tremava con il tuo respiro
e che il silenzio faceva poi morire in mezzo ai rami un cielo
filtrava carico un sapore
tu sdraiata stavi ad ascoltare
il mondo con quel bel sentire mentre respiravi l'erba e il vento che cullavano un pensiero
io scrivevo
con un fior di loto in mano
sopra la tua schiena
già sentivo quella cosa
nel mio sguardo
che sapeva di mistero
poi riaprivi gli occhi e ti rialzavi percorrendo la tua vita

(Rit.)
O Paola non sai quanto
io t'ho amato
rinnegato e immaginato
bambini noi
persi nel tempo ormai
che non ha un attimo
ne mai l’avrà...

In quei prati
ormai lontani e spogli noi parlavamo al vento
a una fata che si avvicinava
per raccontarci
quand'era lei bambina
in quell'età nascosta
che tenevamo forte in mano mentre il cielo scivolava
verso il sole con quel suo rumore ora vedo coi ricordi
il fiore tra i capelli ancora biondi
e ripenso a ciò che avevo in mano ieri con il tuo sorriso
quando il corpo
è cominciato a diventare
come un prato calpestato
ho richiuso gli occhi
io invecchiato
con lo stesso fiore tra le dita

Rit.

Strumentale

Il mattino era colore
che accendeva luce ai nostri volti
mentre sera apriva l’uscio
a quei sapori antichi e sconosciuti
sulla strada di una vita
forse un’ombra
che ora vaga nella notte
per sparire appena ti rivedo
come quel mio sogno mai sopito

Rit.


(Grazie a Tiziana Furma per questo testo)

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