Camminare nell'autunno di un'insonne nostalgia,
ubriacarsi di vetrine e di ogni cosa che non vuoi,
domandarsi cosa danno oggi al cinema che

è un po' di tempo che non ci vai più...
O ritardi fortuna,nel calore di quel bar
che si calmi un poco questo temporale...
Pettinarsi un po' i rimpianti
nello specchio di un caffè
mentre più niente
ha un prezzo per te...
E all'improvviso che follia
sentirsi nudi,
un pudore che è dimenticato ormai...
Il desiderio di due occhi sconosciuti,
che di te sanno di più
di quanto sai...
Di cambiare la magia di due parole,
incosciente di ogni gesto che vivrai
e poi sorridere di noi
senza un motivo...
Stupidi e bellissimi...
Ti difendi e abbassi gli occhi
ma quell'attenzione in più
ti accarezza dove,poi,fa più male...
La prudenza ti condanna,
l'esperienza dice: no...
Ma è così bello
confondersi un po'...
E chissà quante volte poi
si può morire
prima di rialzare gli occhi e dire: sì...
E dare un nome a quell'idea che fa tremare
mentre torni ad ascoltare i sensi tuoi...
Fa che tutto questa volta sia diverso...
E' più forte chi ha già pianto un po' di più...
Un improvviso amore tu,senza motivo
no,non siamo pronti,ancora no...
E nell'calore di un caffè
basta un pensiero
perdersi o viversi...

(Grazie a Teresa per questo testo)

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