Pace, Bigazzi, Savio, Pisano

Nel lontano millenovecentonovantasei, dopo la guerra di secessione,

le città ancora sconvolte da essa si guardarono in faccia
e videro da lontano l'alba che cresceva.
Quattro immagini di gatti arrivarono dal lontano Wesconsin,
uno, chiamato Vasellina, il secondo, Chateaubriand,
nato in Francia, ma vissuto praticamente all'estero,
si era fatta una nuova vita, e aveva avuto due figli.
Il primo, senza una gamba destra e senza la sinistra,
praticamente andava a dorso. Il terzo, che era
del figlio primo di letto secondo del padre quarto detto anche Sentimenti primo
non voleva e non pensava, ma rifletté, e disse,
dopo la schitarrata riprendo.

Noi siamo il futuro di questa nazione.
Noi popoleremo il mondo di gatti. E difatti così fu,
così fu e così furono. Furono e fuggono ancora,
nei vicoli vicini, dove vanno a finire i palloncini,
dove sono andati i nani e i fuoriusciti
da una raffica di mitraglie, dove s'intersificano le valle solitarie
dei bonzi e dei figli di Carbonzi, che s'introfacchiano, s'intrufolaro
e si vedono montare da lontano.
Non ci voglio venire, rispose l'altro a lui,
ma non a quello che era sottostante all'altro di sopra
estraneo a quello di sopra sotto andato a finire nei guai per colpa di una donna fortunata
che era stata investita da un uomo molto facoltoso del luogo,
e prese una fortuna in assicurazione generale, e divenne lei la padrona della Pepsi Cola,
che ancora oggi si beve, e si berrà sempre. Ma ci fu un ricatto,
gli-le tolsero la Pepsi, e rimase solo Cola, e disse
"Cosa ce ne facciamo noi della cola?"
Ce l'accolliamo, tu te l'accolli a te, e io me l'accollo a me.

Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah… uuuh…
Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah… uuuh…
Uuuh.…




Vacca

Testo mandato da
Fabio Fantini

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