Passano le belle more, a mezzogiorno al mercato del sole
Davanti al banco dei frutti di mare, dentro le borse a frugarsi parole
Ma quando arriva il mercante di sale, fanno la fila e si bagnan le labbra
Di fragola e miele.
Tornano le belle more, tornano in fretta nelle loro alcove
Letti disfatti da notti d'amore, raggi di luna hanno imbiancato le cime
Dei seni tiepidi sui corpi da Dee, che nelle sere d'estate si alzano
Con le maree.
Sembran che si voglian liberare, delle sottane che odorano di amido e sapone
Quando s'appiccica il vento e le rassoda come mele
Sono le donne di un tempo, in questi giorni senza nome
Guarda come si voltano a ballare, al ritmo dei loro piedi, al rullare dei tamburi
E da lontano si sentono le voci dei bambini, sotto il crepuscolo argenteo
D'una campagna che non ha confini.
Corrono le vecchie suore, quando si scontrano si rialzano da sole
Ogni domenica le puoi incontrare, quei volti bianchi non conoscono l'amore
Sono racconti scritti in versi senza rime, sono le vittime innocenti d'un destino
Che le ha uccise da bambine.
Sembra che si voglian liberare, degli anni senza ritorno e delle tuniche leggere
Hanno girato le spalle, hanno sputato sull'altare e al sole di un nuovo giorno
Sono di nuovo a predicare.
Adesso passano le ore a meditare chiuse in un solo sgomento,
in un impasto di preghiere
sorelle del pentimento, spine che sanguinano il cuore, vergini uccise d'inverno
calici vuoti, ostie imbevute di neve.
Passano le belle more, quando si ferma il mercante di sale
Guardano le vecche suore, a mezzogiorno o giù di lì
Al mercato del sole.
(Grazie a laura liistro per questo testo)