(musica: V Nocenzi / testo: F Di Giacomo, V Nocenzi)

In questi giorni ? certo autunno gi? da noi

dolce Marta, Marta mia
ricordo il fieno e i tuoi cavalli di Normandia,

eravamo liberi, liberi

Sul muro immagini grondanti umidit?,

macchie senza libert?,
ascolta Marta, in questo strano autunno

i tuoi cavalli gridano, urlano incatenati ormai
cosa dire, soffocare, chiuso qui perch?

prigioniero per l'idea, la mia idea perch?

Lontano ? la strada che ho scelto per me

dove tutto ? degno di attenzione perch? vive, perch? ? vero, vive il vero

Almeno tu che puoi fuggi via canto nomade
questa cella ? piena della mia disperazione, tu che puoi non farti prendere

Voi condannate per comodit?, ma la mia idea gi? vi assalta
Voi martoriate le mie sole carni, ma il mio cervello vive ancora ancora

Lamenti di chitarre sospettate a torto,

sospirate piano,

e voi donne dallo sguardo altero
bocche come melograno, non piangete

perch? io sono nato, nato libero,

libero
Non sprecate per me una messa da requiem,

io sono nato libero

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