Un milione di anni fa
eravamo già qua
a saltare e a divertirci,
correvamo a piedi nudi.
Tu mi hai preso per le mani
un milione di anni fa.
Un miliardo di anni fa
qui distesi tra le stelle,
ad avere anche troppo
tempo per guardarle.
E per quanto strano, ammetto
un giorno a un albero ho detto:
«In questo attimo e in eterno
io sorella e tu fratello.»
E se è vero che poi tutto cambia,
non sarò io a dirti che non torna
l’abitudine di sorridere, l’abitudine di sorridere,
l’abitudine di sorridere, l’abitudine di sorridere.
Un miliardo di anni fa
eravamo già qua.
Questo mondo è sempre nostro,
siamo dello stesso mondo.
E per quanto strano, ammetto
un giorno al cielo io ho detto:
«In questo attimo e in eterno
io sorella e tu fratello.»
E se è vero che poi tutto passa,
non sarò io a dire che non torna
l’abitudine di sorridere, l’abitudine di sorridere,
l’abitudine di sorridere, l’abitudine di sorridere.
Un miliardo di anni fa
eravamo già qua
a parlar solo con gli occhi,
a cercarci tra i rintocchi,
di quel tempo che non passa
quando sei tu che lo aspetti,
ma che passa troppo in fretta
quando speri che si fermi.
Ma se è vero che poi tutto cambia,
io starò a vedere se ritorna
e se è leggero come sorridere, è così semplice sorridere,
se è leggero come sorridere, è così semplice sorridere.
Sorridere, sorridere, sorridere,
e ridere, ridere, ridere…