Venezia, venezia come un transatlantico nell' acqua nera.
Staccava dai palazzi l’ombra della sera come una bell’idea,
che affonda,
oltre la scia dell’onda, per ogni istante
nella nebbia,
il canto della traviata.
tranquilla lei tiene tra le dita una coppa di champagne
sul ponte il suo profumo dolce l’accompagna
come nel solito naufragio lei chiama l’equipaggio
ma quell’equipaggio
salvate la poesia, gli amanti, salvate feste e i diamanti, l’amore illlusione
gentil
ciò che non deve servire.
Da sola non serve che ricordi di ricevimenti e danze, di carnevale,
maschere in tutte le stanze,
non si interessa al sole e al vento, non sa che cosa il tempo sola nell abito
selvaggio, supplica l’equipaggio. ma quell’equipaggio.
salvate la poesia, gli amanti, salvate sogni e i diamanti, l’amore illlusione
gentil, ciò che non deve servire, salvate i sentimenti, le perle i giuramenti
della città tutto si perde, salvate ciò che non servì,
salvate la poesia gli amanti!

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