Passano gli inverni e passi anche tu.
In silenzio e senza sconti.
Nel mio immaginario eri libellula tra vomito e mosche,

ma la sincerità distingue l’uomo dalle bestie.

In un campo di ortiche non si può giocare.
A piedi nudi non lo puoi attraversare, perché ti puoi far male.
In un campo di ortiche, l’unica salvezza resta
mettersi in disparte, aspettando che sfioriscano.

Come le foglie, cadi anche tu
da quel ramo che hai tradito, staccandoti.
Tu che sei sempre stata brava a rubare alle altre il nutrimento
non ti accorgi che sei diventata preda della tua stessa avidità.

In un campo di ortiche non si può giocare.
A piedi nudi non lo puoi attraversare, perché ti puoi far male.
In un campo di ortiche, l’unica salvezza resta
mettersi in disparte, aspettando che sfioriscano.

In un campo di ortiche non si può giocare.
A piedi nudi non lo puoi attraversare, perché ti puoi far male.
In un campo di ortiche, l’unica salvezza resta
mettersi in disparte, aspettando che sfioriscano.

(Grazie a LeManiOnStage per questo testo)

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