Uno le crede, dimenticate... coperte dal tempo.
Ma il loro treno, che va lontano poi torna indietro.
Sono le tue piccole cose,

lasciate in un tempo di rose,
in un cassetto in mezzo a un libro o su un foglietto.
Son sempre là come dei ladri, dietro una porta.
Soffiano piano,
ma mi hanno in mano, come una volta.
E mi dipingono il passato, di più di come è stato.
E uno ci crede, e piango quando
nessuno vede.

(Grazie a Rossano Surpi per questo testo)

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