Mi dicono non parli mai di te,
come fanno i tuoi amici e gli altri
a trovarti un tipo socievole

manco fosse una gara di ascolti.
Ventisette anni confusi,
senza voglia di gridarlo al mondo,
costruisco i miei sogni di notte
mentre dormono io resto sveglio.
Di me hai soltanto uno scatto,
ti sorrido mentre mi volto,
un gesto ignobile da parte mia lo so
a fregarmi è stato l'orgoglio.
Credevi che nella mia testa
fosse difficile ma non lo era, affatto.
Un vicolo cieco senza una via,
prendo in prestito gli occhi di un altro
vedo cose per la prima volta
forse non le volevo vedere
su binari numerici la magia
se n'è andata senza traccia
questi versi sai, non servon più,
oramai son carta straccia.
Di me hai soltanto uno scatto,
ti sorrido mentre mi volto,
un gesto ignobile da parte mia lo so,
a fregarmi è stato l'orgoglio.
Credevi che nella mia testa
fosse difficile ma non lo era, affatto.
Credevi che alla mia festa
io fossi immobile ma non lo ero, affatto,ballavo.
Sono qui, tra i miei se
poi sarà normale.
Sono qui, sorpreso di sentirti dire
che vuoi tornare.
Credevi che nella mia testa
fosse difficile ma non lo era, affatto.
Credevi che alla mia festa
io fossi immobile ma non lo ero, affatto, ballavo.


(Grazie a Simona Paola Baluziente per questo testo)

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