Noi non siamo uomini d'oggi,
siamo nati in un tempo sbagliato,
ma siamo nati per davvero.
Noi leggiamo ciò che è scritto nel cielo
noi conosciamo il linguaggio della terra,
eppure nessuno
ha mai voluto parlare con noi.
Facci largo siamo noi
a sorridere al tuo sogno,
dacci forza con il tuo sguardo
te ne parleremo noi,
saprai dividere cibo e morte
e hanno vinto gli anni tuoi.
Noi non contiamo i nostri soldi e vestiti
noi non prestiamo il nostro corpo a fautori
di nessuna democrazia.
Noi non strilliamo lo sfogo di tutti
noi ti doniamo la nostra sconfitta,
per un vincere più grande.
La nostra rabbia la sfoghiamo
risparmiandoci il dolore
di farci scavalcar da tutti il cervello e il cuore,
in una piazza troppo stanca
di fumo e di rumore.
Ma noi siamo quì più forti del fuoco
la nostra mano è aperta il braccio è teso,
a contare le nostre teste.
E le urla sono sempre più forti
e la forza di una disperazione,
che ci porterà più grandi
davanti ai figli del presente
che ci portano rancore,
di un passato di violenza
che ci portiamo nel cuore,
di violenza che ci han dato
tradendo fedeltà e onore,
di violenza che ci han dato
tradendo fedeltà e onore.