Ognuno fa quello che gli pare
E mangia i frutti dell’esperienza
Veste l’opera della sua manualità
Imparando le cose soltanto quando bisogna
Sommando il succo degli episodi
L’emotività naturale irrisolta
Per quella viscerale colpa
Che sta nella pigrizia dei modi
Noi tutti abbiamo di che bere
Attingendo come un gregge
Assetati di un unico bicchiere
Le solite gocce
Esiste un’insana paura
Di cercare altrove il bisogno
Ed appellarsi al sogno
Per una gioia che dura
Come se uno sbaglio fosse dolore
E rischiare soltanto l’errore si prendesse tutta la posta
Lasciandoci niente in tasca
Tutto quell’amore disperso
Non era previsto
Esiste un’insana paura
Di cercare altrove il bisogno
Ed appellarsi al sogno
Per una gioia che dura

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