Yeah!
E poi chissà perché scrivo quando piove
appena tornato a casa

le buste della spesa e la giacca inzuppata,
è la mia serata
divano, sto su facebook, ma giusto un'occhiata
ha cambiato la foto non l'ho guardata
chiama mamma al cellulare "come stai caro ?"
io che scontroso non ho voglia di parlare
"Mà, puoi richiamare ?"
questa è la storia dei programmi, dei miei piani
una paura fottuta, come con gli aeroplani
almeno una volta su vedrai il sole, il riflesso sulle ali
tipo se non precipiti la chiami
tipo quell'aeroporto, il posto dove eravate stati
ma non vi aspetta nessuno appena arrivati
io, ho mille cose mie, e ce la posso fare
ma non mi girerò, finché so dove andare
chissà l'autunno ma l'inverno fa spavento
e se c'eri pure tu non era meglio, cade il disegno
le nostre cose buone,
le nostre strade che nel vento si spaccano e si aprono come mani al freddo
non sto dicendo che sto male adesso,
ma per mancarti qualcosa avresti dovuto averlo.

Qui, è un giorno scuro ed è buio parecchio
ho cambiato specchio, ho cambiato casa, ho cambiato aspetto, ho cambiato spesso
ma mai capito che stavo facendo
ciò che spaventa è realizzare che lo stai capendo
è ritornare
passi da non fare
palla al centro
capelli sui vestiti che mi sto togliendo
non torneremo a stare meglio
torneremo a casa o meglio
torneremo felici dal nostro inferno con altri a fianco,
non dalla parte del pugnale,
la parte per impugnare e pugnalare il fango
tanto, non sono fatto così
e tu nemmanco
però se manco
è perché il mondo mi ha portato a farlo
sono già un altro
perché ferire se non per fare un salto
scappare e godersi lo schianto
boom ! Sei tu che cadi se rimanevi testardo
ma ora puoi raccontarlo.

(Grazie a Massimo Checchi per questo testo)

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