Featuring Secolo, Gomez

Secolo.

sono consapevole che con la mente cerco di raggiungere l'alfa e l'omega
provo a risucitare nel mare per ritrovare la pena e la forza
per chi nell fondo non puo toccare e nella bisso annega
senza respiri senza abitudini
cerco di fermare le profonde correnti di qesti fulmini
chiudere gli occhi e cercare tra le ragioni per navigare nei fiumi delle inquietudini
vivere aspettendo che il tempo sappia dare le risposte
le certezze le flutti nelle paure son nacoste
pur sapendo che la vita e come un sample
il mio essere in temesta un mare crespo
il vento della verita gonfia londa che si abbatte sull'isola
il falso e come la schiuma di un bellerzza effimera
quando parlo con la mia coscienza intima
capisco che il mondo è assasino e io non sarò la vitima

rit.Il male in sto mondo ha raggiunto livelli mega,
la noia avvolge tutto dall'alfa all'omega,
nihil est sine ratione…ma ogni certezza scontato per la mia testa è una prigione.
non credo nel destino ma il fato mi insegue,
è l'ombra che si distende al crepuscolo prima di tutte le sere,
l'uomo è fautore del proprio opinare nulla è stato scritto,
di sta vita nulla è più vero e nulla è più finto!

Gomez.
La città dona a chi la vive i propri segni riflessi negli occhi
lo zucchero sul carro è diventato sale in zucca ai 18 rintocchi
credi nei sogni?sei in grado di opporti
al vento che sposta accento a principi deboli al bacio che muta i ranocchi?
c'è una fase che giochi una fase che accendi fuochi
la fase dopo è un labirinto e a uscir dall'ultima porta son pochi
rovi di cime per sfuggire ai rovi di spine
ruoli in cui dire ciò che pensi spinge in luoghi al confine
ponti di mine inesplose al treno dei guai a non finire
urla con gli occhi e smaschera tra i sordi chi non vuol sentire
perdersi nei dissensi lega i tuoi sin troppi bensì
relega il coraggio nel pentagono dei 5 sensi
tu valuta bene se è un'insidia a dar voce a un consiglio
merdi le vene se la trasfusione è tra invidia ed istinto
comprendi la tua posizione nel grande dipinto
la lepre che fugge dal tempo il tempo che fugge via dal coniglio

Nippon.
interrogo il destino come Machbect di fronte alla foresta
di ghiaccio come un iceberg ma ardo di domande e sulla mia bocca la condensa
prima ero pieno di certezze da regolare
ora mille domande , ma il naufragare m'è dolce in questo mare
i dubbi come le stelle sono infinite,
come il piccolo principe le stelle mi hanno sempre fatto sorridere.
ma in fondo nel pensier mi fingo
non guardo più il mondo con gli occhi innocenti di un bimbo
Il quinto vangelo le mie sacre scritture,
io parlo del vero ma sul vero faccio solo congetture,
la verità lascia segni sconvolti sulla tua faccia,
la verità lascia corpi dei morti o una croce a cui i fedeli tendono braccia,
ricordo ogni momento passato a dita in crociate,
ho deposto le armi con cui ho combattuto le mie crociate,
da anni ai salici ho appeso le cetre e la mia forza stoica
la verità è uccisa come il messia da Giuda e Kaifa.

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