(M. Fabrizio/O. Avogadro)
Se il cuore non contasse niente
di sbagli non ne farei
mai,
io vivrei
di quell'energia dei tuoi fianchi nei miei,
saremmo inesorabilmente
sincronizzati tra noi;
niente guai,
tutto conseguente alle scelte che fai,
sarei più forte di così,
non tornerei sempre qui,
potrei vedermela con Dio,
gridare al mondo: il mondo è mio
ma non sarei più io.
Se il cuore non contasse niente
sai quanti amici che avrei,
io vivrei
ripetendo a chi non esiste: ci sei,
fingendo stima che non ho,
amalgamandomi un po'
a indifferenza e ipocrisia,
la vita sempre in sintonia,
ma non sarebbe mia.
I giorni nascono, bruciano, scorrono via,
non li stiamo più neanche a contare;
vento gelido, umido, da galleria
che non parla quasi mai di te,
ma il cuore, il cuore c'è.
Io vivrò
per non tenermi dentro l'amore che ho,
per una lacrima di più,
per uno straccio di blu
nei cieli di periferia
dove la luna tornerà
per farci compagnia.
I giorni nascono, bruciano, corrono via,
non li stiamo più neanche a contare;
vento gelido, umido, da galleria
che non parla quasi mai di te,
ma il cuore, il cuore c'è.
Se il cuore non contasse niente
negli occhi teneri che hai.