(R. Soffici/O. Avogadro)
Le attrazioni fatali non bastano più
se ti presto le ali, riportale giù;
in un gioco d specchi non c'è verità,
solo il taglio degli occhi e l'effetto che fa
sulla pelle, sulla pelle.

Non ci sono ragioni, ideali, utopie,
che ci rendano uguali più di quanto non sia
noi (noi), qui (qui), senza stelle
blue (blue) jeans (jeans) sulla pelle.

Percezione (del sapore che si ha)
senza nome (senza centro di gravità);
come angeli in fuga da un altro inferno,
tutti i giorni si annega in un nuovo giorno
e il respiro del tempo ci agita un po'
(quanti se, quanti ma, quanti dubbi che ho)
e ci spettina il vento ai concerti rock
(all'istinto lo sai non si dice di no).

Via (via) vai (vai) di fiammelle
poi (poi) tu (tu) sulla pelle,
ma la noia è una bussola senza pietà
non le chiedere mai da che parte si va
(per gli errori, meglio da soli)
noi (noi), qui (qui), senza stelle
blue (blue) jeans (jeans) sulla pelle.

Percezione (del sapore che si ha)
senza dei (senza centro di gravità).

Per capire chi siamo ti prendo per mano un secondo,
per soffrire di meno stacchiamo gli ormeggi dal fondo
nella notte cattiva ti porto con me
siamo noi la deriva, la più dolce che c'è
(come sempre)
noi (noi) due (due) senza stelle,
blue (blue) jeans (jeans) sulla pelle.

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