Из альбома: Resistenza

Scesi dall'auto a toccare il mondo
come venuti dalle stelle
ci guardavamo attorno, senza fretta.

Colletti alzati delle giacche,
nella testa solo un richiamo,
rumore sordo di mare, un uragano.

Mi sorprendono gli occhi di tua madre,
mi trapassano, se ne vanno,
proprio mentre il ponte saltava in mille scintille...

Oggi sono vecchio e stanco,
è aprile e vento, ho più paura,
così sono venuto a chiederti, fammi questo piacere,
ti prego, questo piacere

Canta la mia canzone preferita,
ti prego, cantala,
cantala in questa mattina
appena appena impazzita,
cantala dove la mia mano potrà vedere,
cantala dove anche il mare si può riposare

Vedi, non potevo davvero,
non potevo di certo
guardare le altre luci brillare
senza provare a toccarle,
canta la mia canzone preferita,
ti prego, canta,
cantala in questa mattina
appena appena impazzita.

[1999]
L'autrice la ha dedicata a suo padre, ex partigiano.
Una canzone sul filo di ricordi confusi e di terribili immagini che si sovrappongono nel tempo.

(Grazie a SilviA per questo testo)

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