Из альбома: Album rosso

(testo di Massimo Carlotto, musiche di (Musiche di P. E. Archetti Maestri, A. Cavalieri, F. Martino, E. Merico, R. Lazzarino)


E a un certo punto il rosso cambiò colore. Accadde quando la tinta artificiale sostituì quella ricavata dalla cocciniglia. I contadini di Oaxaca non capirono perchè all'improvviso nessuno li pagava più per schiacciare ed essiccare quell'insettino ma abituati com'erano alle fregature alzarono le spalle e cercarono di inventarsi altro per continuare a campare. Anche se è difficile da credere andò peggio ai nobili inglesi. Il colore artificiale costava davvero poco e allora anche i poveracci iniziarono a indossare il "rosso" dalla testa ai piedi. Per tutta l'elite vittoriana fu un duro colpo, quel colore era l'unica cosa che segnalava tracce di vita nelle loro esistenze senza senso. Furono costretti a scoprire la bellezza del grigio e non potendo gridare il loro nobile sdegno iniziarono a sussurrare calunnie: il volgo si vestiva di rosso perché era il simbolo della promiscuità, della violenza e del sesso. La notizia non tolse il sonno al volgo che continuò ad appassionarsi a quel colore senza però rendersi conto che non era il rosso giusto. Sembrava rosso ma non lo era. Infatti solo quello ricavato dalla cocciniglia era il rosso perfetto. Sarebbe bastato mettere in contatto i campesinos di Oaxaca con i poveracci di Londra e di Liverpool, si sarebbero messi d'accordo sul prezzo, e il rosso avrebbe continuato a essere quello giusto. Invece qualcosa è andato storto. E da allora non c'è stato verso di raddrizzare le cose. Forse sarebbe andata meglio se le spie francesi spedite nel 1780 in Messico a tentare di svelare il mistero della tintura fossero riuscite nell'impresa. Nove anni dopo la rivoluzione avrebbe portato alla ghigliottina re, principi, duchi. marchesi, conti, visconti, baroni e cavalieri e il rosso di cocciniglia sarebbe potuto diventare popolare per volontà rivoluzionaria. Ma le spie non valevano granchè e preferirono godersi la vita e non rischiare la pelle. E poi il mondo si è scordato della faccenda. Anche i tintori messicani che non hanno tramandato arte e segreti. A volte succede. Anche per le cose importanti.



(Grazie a Roberta Pace per questo testo)

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