Album: Resistenza
Ho scritto a mia madre,
mi pregava affinché scendessi a patti con i miei nemici,
tuo fratello vedrai ti aiuterà,
tu vuoi solo salvarmi io questo lo so e mi fa tenerezza,
ma nella nostra famiglia c'è un filo che si spezza,
però io penso che un giorno,
in un tempo non molto lontano,
in qualche parte del tuo sentire di madre,
magari con un fiore rosso in mano,
scoprirai quello che adesso fatico a farti capire:
meglio un figlio morto partigiano gappista
che uno ancora vivo traditore e fascista.
Ecco ti scrivo dal buio profondo con l'inchiostro della notte in cui mi nascondo,
ecco ti scrivo dal buio profondo con l'inchiostro di questa notte che sto vivendo.
Ho scritto al mio amore,
non mi vedrai tornare,
ho scritto al suo seno non avrà miei figli da allattare,
ho scritto alle sue labbra che non avranno i miei baci da colorare,
ho scritto ai suoi occhi che non riesco già più a ricordare
restituiti in tutta la loro luminosa bellezza
quando la benda bianca sui miei m'insegnerà una nuova carezza,
prima che questa notte eterna tanto violenta, quanto materna,
dopo questi spari mi separi da lei.
Ecco ti scrivo dal buio profondo con l'inchiostro della notte in cui mi nascondo,
ecco ti scrivo dal buio profondo con l'inchiostro della notte di questo tempo tremendo.
Quando l'ultimo di noi non ci sarà più,
quando chi ha vissuto quegli anni di lotta e speranza socchiuderà gli occhi sul mondo.
Quando anche l'ultimo sorriso si sarà spento.
In quel momento preciso, ricorderai queste mie parole e ne farai una canzone:
una canzone da cantare,
da cantare per sognare,
per sognare ancora insieme.
Una storia di coraggio e di paura...
di morte, di memoria, di furturo e di cultura.
Una storia di desiderio e di poesia...
una storia tua adesso che non è più mia.
Una meravigliosa storia di uno strano tipo d'amore...
di cui tu sarai per sempre l'ultimo testimone.
Ecco vi scrivo dal buio profondo con l'inchiostro della notte in cui mi nascondo,
ecco vi scrivo dal buio profondo con l'inchiostro della notte in cui mi nascondo.
(Grazie a Roberta Pace per questo testo)