Ehilà borghese;

Quanta gente d'ogni madre ha un figlio ed ogni figlio ha un padre che lo rialza quando cade e quando dorme pacche di rumore e non ce ne sia più;


E sul passaporto io c'ho scritto che mio padre è morto e che di madre ce ne è una sola e la mia è in cielo che vola;

Alla mensa tutte le sere c'e' la notte da scavalcare c'e' il futuro da ricordare di come si può fare;

Quando suona la campana ed è la fine della settimana;

Accanto la chiesa il campanile come due colpi di fucile scocca l'ora della messa ed è la fila per chi si confessa;

Ehilà borghese;

Quanta gente d'ogni gesto è un gioco ed ogni gioco è allegro che ti rialzi quando cadi e quando cadi ci sorridi e non ci pensi più;

E sul passaporto io c'ho scritto che mi chiamo Alberto e di cognome sin da bambino figlio di nessuno;

Quando suona la sirena è qualcuno che ci abbandona;

E dentro la chiesa le canzoni, fuori la chiesa cento piccioni

ogni corsa è una fatica alla conquista di una mollica.

Комментарии