Из альбома: Elementare Watson
Il vento si dileguava in un girotondo di foglie, 
l'asfalto era una lama di sole, lucido come un presagio nero 
era l'ora del riposo, invero.. 
										
La città si truccava allo specchio, chi brindava alla gioventù, 
chi senza saperlo era già vecchio, chi guardava alla tv 
la tavola di Ginevra e del Re Artù.. 
Io e la mia compagna più cara lisciavamo il pelo alla storia 
Giocandoci a dadi la memoria. 
Io e la mia ammirevole amica, sul carro della nostalgia 
Trionfale come la vita, beffarda come la vita.. 
Tobia il canarino giallo sopravvissuto ai nubifragi, come migliaia di disperati 
celebrava il ritorno dei Re Magi 
sulla terrazza assolata, tu dormi Panormo amata 
Altri cercavano l'oro per nascondere la paura, 
chi sapeva attendeva in silenzio il botto dell'ultima congiura 
e dell'ultima ora.. ..l'ultima avventura 
poi d'improvviso una nube, come un lampo di finestrino, 
esplose in un rombo di tuono e furono bucce di mattino. 
Noi non conosciamo l'Italia e non vogliamo più vedere 
la lunga coda di paglia gli schiavi del potere. 
I messaggeri dell'indignazione arrivarono quasi subito 
a cavallo delle cineprese per non sporcarsi i pantaloni 
invocando nomi e cognomi, cognomi e nomi. 
Passò qualche cane a pisciare sui resti delle macerie, 
le signore della televisione andarono in fretta dal parrucchiere 
ad aggiustarsi il grugno e le rughe del sedere. 
E sbocciarono fiori tristi sui prati muti della speranza, 
vennero frotte di turisti a cercare la morte in vacanza. 
Quel giorno scomparvero in tanti sulle ali della rivolta 
Quel giorno volaron le rondini per l'ultima volta. 
Io e la mia compagna più cara cercavamo nell'ombra il cammino 
che conduce dove regna il silenzio, il gioco della vita e del destino.